Gli autorespiratori: principali funzioni

Gli autorespiratori sono dei dispositivi per la respirazione che isolano completamente l’operatore dall’ambiente esterno. Sono degli apparecchi protettivi estremamente sicuri per procedere ad operazioni di salvataggio e di soccorso in ambienti saturi di fumo. Gli autorespiratori vengono indossati da operatori che svolgono mansioni potenzialmente rischiose, come i vigili del fuoco o il personale che interviene in caso di calamità, ma anche da chi opera a stretto contatto con sostanze tossiche. Questo particolare dispositivo consente la respirazione nei casi in cui vi sia deficienza d’ossigeno e protegge le vie respiratorie se sono presenti delle sostanze altamente inquinanti o tossiche. L’autorespiratore è costituito da diversi elementi: maschera respiratoria, erogatore automatico con segnalatore acustico, bombola, schienale con cinghie e riduttore di pressione. La maschera facciale copre interamente il viso ed è dotata di cinghie elastiche regolabili per farla aderire perfettamente al volto. Il principio di funzionamento degli autorespiratori è molto semplice: l’aria respirabile contenuta nelle bombole, tramite un tubo di adduzione, viene convogliata all’erogatore che automaticamente regola l’afflusso di aria a seconda delle necessità dell’utilizzatore.

Gli autorespiratori o autoprotettori: caratteristiche tecniche e normativa

Gli autorespiratori sono dei dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzati in contesti lavorativi particolarmente rischiosi per la salute. Gli autoprotettori sono dei DPI di progettazione complessa e devono rispettare i criteri costruttivi stabiliti dalla direttiva UE 686/89 e dalla Norma Tecnica UNI 10720 del 1998 riguardante l’utilizzo degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Gli autorespiratori ad aria compressa a circuito aperto per consentire la respirazione sono dotati di bombole d’aria riempite alla pressione di 200/300 Bar, solitamente si costruiscono in materiale metallico o composito per assicurare una maggiore resistenza al fuoco. Per essere trasportate facilmente e in qualsiasi luogo le bombole vengono allocate su un comodo schienale imbottito e l’operatore le indossa tramite delle cinghie rinforzate regolabili. E’ possibile ridurre la pressione dell’aria respirabile ad un valore di media pressione, solitamente minore di 10 Bar. L’erogazione continua dell’ossigeno generalmente è di 45 minuti se si utilizza una bombola piena, e in ogni caso è possibile aggiungere altre bombole.